Arcidiocesi

STORIA DI BRINDISI E DELL’ARCIDIOCESI

Brindisi
Brindisi, primo approdo per le navi provenienti dall’Oriente ricevette il cristianesimo probabilmente fin dagli inizi dell’era cristiana. Secondo la tradizione la diocesi di Brindisi fu eretta nel IV secolo. Il primo vescovo fu san Leucio. Attorno al 670 la città fu distrutta dai Longobardi, i quali fecero di Oria il loro caposaldo. I vescovi di Brindisi vi trasferirono la loro sede: primo vescovo di Brindisi e Oria fu Magelpoto. Successivamente la diocesi cade sotto l’influenza dell’impero bizantino e della Chiesa greca.

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Con il vescovo Teodosio (seconda metà del IX secolo) inizia l’opera di ripopolamento della città di Brindisi. A lui si deve la costruzione della basilica di San Leucio (distrutta nel 1720), che fu fino alla fine dell’XI secolo la cattedrale della rinata diocesi di Brindisi.

Verso la fine del X secolo, all’epoca dell’imperatore Basilio II (976-1025), la sede di Brindisi fu elevata al rango di arcidiocesi metropolitana. È presumibile che Giovanni II sia stato il primo arcivescovo brindisino. Già nella prima metà dell’XI secolo a Brindisi sono riconosciute due suffraganee: Ostuni e Monopoli.

Nel 1071 i Normanni divennero padroni di Brindisi, sconfiggendo i greci. Questo determinò il ritorno della sede al rito latino e all’obbedienza romana. Ai Normanni si deve il completamento della ricostruzione e del ripopolamento di Brindisi: Godino fu il primo arcivescovo a trasferire la sua sede da Oria a Brindisi. Secondo Eubel, fino al XVI secolo la sede avrà il titolo di Brindisi e Oria. Nel 1089 fu papa Urbano II a consacrare il perimetro della nuova cattedrale normanna, che sarà ultimata nel 1143. Lo stesso papa tolse alla metropolia di Brindisi la sede di Monopoli, che divenne immediatamente soggetta alla Santa Sede.

mappa_vicariatiIl 10 maggio 1591 Oria divenne sede di una nuova diocesi, il cui territorio fu ricavato dall’arcidiocesi brindisina, e che contestualmente divenne suffraganea dell’arcidiocesi di Taranto.

Con la bolla De utiliori del 27 giugno 1818, papa Pio VII soppresse la diocesi di Ostuni unendone il territorio a quello di Brindisi, che così perse l’unica sua sede suffraganea. Tuttavia la diocesi di Ostuni fu ristabilita il 14 maggio 1821 e concessa in amministrazione perpetua a Brindisi.

Ostuni
Alcuni autori hanno attribuito ad una presunta sede Hostunensium il vescovo Melazio, menzionato in una lettera di Gregorio Magno nel 596 o del 601, vescovo che invece apparterrebbe alla sede di Histonium, cioè Vasto. La diocesi di Ostuni risalirebbe invece al X secolo, unita alla diocesi di Monopoli, che era erede dell’antica diocesi di Egnazia. Quando Brindisi fu elevata al rango di sede metropolitana, Ostuni ebbe un proprio vescovo, suffraganeo di Brindisi; il primo noto è Datto, che nel 1071 era presente alla consacrazione della chiesa di Montecassino.

Tra i vescovi ostunesi si distinsero: Bartolomeo Mezzavacca, creato cardinale; Nicola de Arpono, che promosse la costruzione della cattedrale; Giovanni Carlo Bovio, protagonista al concilio di Trento. Sul finire del XVIII secolo Ostuni risentì delle tensioni fra la Santa Sede e il regno di Napoli, che avranno termine con un’intesa del 1791 con la quale il vescovo di Ostuni diventava di nomina regia. Tuttavia la sede di Ostuni fu vacante già dal 1794 e il 27 giugno 1818 fu soppressa con la bolla De utiliori di papa Pio VII ed il suo territorio unito a quello dell’arcidiocesi di Brindisi. Il 14 maggio 1821 però essa veniva ripristinata dal medesimo papa con la bolla Si qua prae e concessa in amministrazione perpetua agli arcivescovi di Brindisi. La diocesi comprendeva i comuni di Ostuni, Carovigno, San Vito dei Normanni, San Michele Salentino e Locorotondo.

Brindisi-Ostuni
Il 20 ottobre 1980 in forza della bolla Conferentia Episcopalis Apuliae di papa Giovanni Paolo II l’arcidiocesi di Brindisi, pur mantenendo la dignità arcivescovile, perse il rango di metropolia e assieme alla diocesi di Ostuni divenne suffraganea dell’arcidiocesi di Lecce.

duomo_errico1Il 30 settembre 1986 con il decreto Instantibus votisdella Congregazione per i Vescovi l’arcidiocesi di Brindisi e la diocesi di Ostuni furono unite plena unione e la nuova circoscrizione ecclesiastica ha assunto il nome attuale.

L’arcidiocesi ha accolto la visita pastorale di Benedetto XVI il 14 e il 15 giugno 2008.

Il sito internet ufficiale dell’Arcidiocesi è il seguente:

http://www.diocesibrindisiostuni.it/

Arcivescovo
S.E. Mons. Domenico CALIANDRO

Nato a Ceglie Messapico (Br) il 5 settembre 1947, ha conseguito la maturità classica presso il Pontificio Seminario Regionale di Molfetta nel 1966 e, dopo l’anno filosofico passato al Seminario Romano Maggiore, ha proseguito gli studi nella Pontificia Università Lateranense, conseguendo nel 1971 la Licenza in Sacra Teologia e nel 1988 il Dottorato. Ha espletato il corso in Teologia Morale presso l’Accademia Alfonsiana in Roma. Si è laureato in Filosofia presso l’Università statale di Bari nel 1986.

È stato ordinato Diacono il 31 ottobre 1970 e Sacerdote il 18 marzo 1971. È nominato Cappellano d’onore di Sua Santità il 6 marzo 1986. Ha svolto il ministero sacerdotale come animatore e professore di religione nel Pontificio Seminario Romano Minore, come vice rettore nel Seminario diocesano di Oria (Br), vice parroco nella parrocchia San Rocco in Ceglie, poi parroco nella parrocchia San Francesco in Oria, canonico teologo nel Capitolo Cattedrale di Oria, cooperatore del Rettore del Santuario di San Cosimo in Oria.

È stato docente di religione nel liceo classico “V. Lilla” di Francavilla Fontana (Br); dal 1979 docente di Teologia Morale e di Antropologia ed Etica filosofica nell’Istituto Teologico del Pontificio Seminario Regionale di Molfetta (Ba) e di Teologia Morale nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Oria, Vicario Foraneo della Vicaria SS. Pietro e Paolo Apostoli e poi Vicario Episcopale per i Ministeri Ordinati e il Diaconato Permanente. Dal 1976 al 1980 Segretario del Consiglio Presbiterale, poi membro dei Consigli: Episcopale, Presbiterale Pastorale e del Collegio dei Consultori.

Il 23 aprile 1993 è stato nominato Vescovo della Diocesi di Ugento – S. Maria di Leuca, dove ha svolto per sette anni il suo ministero episcopale, fino al 13 maggio 2000. Il 12 luglio 1999, dopo la scomparsa di Mons. Vittorio Fusco, è stato nominato Amministratore Apostolico della Diocesi di Nardò – Gallipoli. Il 13maggio 2000, il Beato Giovanni Paolo II lo nomina Vescovo della Diocesi di Nardò-Gallipoli, di cui prende canonicamente possesso il 3 luglio 2000. Dal 2006 al 2009 svolge la sua prima Visita pastorale alla Diocesi di Nardò-Gallipoli.
In data 20 ottobre 2012, il Santo Padre Benedetto XVI lo nomina Arcivescovo di Brindisi-Ostuni.

Nell’ambito della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) è membro della Commissione episcopale per il laicato. Nella Conferenza Episcopale Pugliese gli è affidata la presidenza della Commissione regionale per i migranti.

LO STEMMA EPISCOPALE
“Sicut oliva in fidelitate Domini”, che tradotto significa dal latino “Come un ulivo piantato nella fedeltà del Signore”. “Ero tra gli alberi di ulivo della mia masseria – ha raccontato Mons. Caliandro – e leggevo il salmo 51 che sintetizzando parla di un ulivo verdeggiante che si abbandona alla fedeltà di Dio, mi aveva commosso, mi fermai per un po’, poi andai avanti. Un mese dopo ho avuto la notizia di essere stato nominato vescovo e quel salmo mi è tornato alla mente”.